LE PERSONE E GLI INDIVIDUI POSSONO CAMBIARE I SISTEMI

E’ pura verità ed esserne consapevoli aiuta ad assumersi la responsabilità delle scelte che facciamo. Propria a partire da quelle quotidiane.  I sistemi teoricamente dovrebbero essere al servizio dell’evoluzione degli individui. Per ogni sistema a cui ci si riferisce bisogna partire dalla persona umana che è il costruttore del sistema stesso. In ogni ambito, personale, professionale, economico, educativo, politico ecc. dobbiamo volgere lo sguardo a tutti coloro che ne fanno parte non solo ai Leader che li governano e ci auguriamo, li ispirino.
 
Ci dobbiamo chiedere: qual’è la mia parte nel rendere migliore il sistema, o i sistemi, in cui io vivo e di cui sono parte attiva? La risposta trasversale a tutti potrebbe essere “ottimizzare ciò che esiste ora”. Per ottimizzare dobbiamo sempre far riferimento alla realtà di oggi, partire da ciò che esiste, ciò che abbiamo ereditato. L’eredità è una concessione meravigliosa quando è positiva e costruttiva. Nessuno vorrebbe ereditare qualcosa che colpisce duramente la sua esistenza e la rende complicata. Quindi ognuno di noi deve porsi, finché è in vita, cosa vuole lasciare a chi viene dopo.  Ad ogni iniziativa a cui metto mano posso chiedermi se davvero farà la differenza per il sistema nel quale voglio impattare. 
Averne cura, responsabilità. Questo si realizza se posso rispondere onestamente a questa domanda: Investire adesso in questa direzione, con queste azioni mi rappresenta?”  Lo sguardo deve essere alto, oltre l’oggi, serve “pensare il domani” a partire da ora, avere nel cuore il programma che potrà fare la differenza per chi verrà dopo di noi, un forte impatto positivo ed evolutivo. 
Riscrivere il sistema insieme. 
 
Ecco che come leader siamo chiamati a individuare lo speciale tra le righe, indossare le lenti raffinate che lo facilitino, invitare ogni persona ad essere il meglio di se stesso, del suo possibile, anche quando è solo percepito. Non aver paura di percepire il bello che c’è in noi, il magnifico che ci è stato dato in dote. Un leader non ha alcun potere da solo di “far accadere le cose” ma può aspirare che le persone lo facciano e può incoraggiarle a farlo. Il successo arriva quando le persone vogliono creare sistemi all’interno dei quali vivere bene, sentirsi vitali e impegnati. Ma sopratutto provare emozioni umane come la gioia, l’empatia, l’entusiasmo, la generosità. Ecco che questi indicatori di successo, già predittivi, riequilibrano il concetto di business che ne trae un nuovo ed integrato senso. Non un business il cui scopo è orientato al puro denaro unilaterale bensì orientato al benessere di tutti coloro che hanno partecipato attivamente al successo dell’iniziativa di quel business. Il denaro è di tutti così come il lavoro è di tutti. Il denaro sembra essere da troppo tempo il tema finale per cui impegnarsi. Ma non è così. Questa è diventata una cultura che divide il sistema e i suoi processi. Il denaro ha preso il posto del vero senso del vivere insieme in un sistema. Lo abbiamo messo noi al centro di noi stessi, del nostro agire assegnandogli un ruolo intangibile, il cui vero VALORE non può essere visto, rilevato da chi lo crea e questo snatura ogni sforzo o impegno dato a quel riguardo. Nessun mai è in grado di realizzare il risultato finale e questo alle persone manca, manca l’ultimo e grande “perché”. 
 
E allora, perché tutta questa fatica anziché gioia? Per cosa?
 
E quindi tutto questo va ridisegnato, riscritto. 
La nostra società ha imparato a sottovalutare questo capitale sociale. Teniamo ancora separato il Valore sociale da quello economico attribuendo questo ad ambiti affettivi, famigliari ma non è realmente così. Ogni attività UMANA ha bisogno di gioia e amore. 
 
Il puro fare, fare veloce e di fretta è frutto di un mindset riduzionista, della scarsità. Il vero successo è dato dal fare consapevole, passaggio si passaggio, dal fare sentito e vissuto pienamente. 
 
Il segreto è investire più tempo con le persone, nella ricchezza che le stesse possiedono e possono dare ad altre persone, in altri progetti piuttosto che dal mero denaro. Ampliare il tempo del vivere e del sentire. Se si vuole vivere nella ricchezza dobbiamo abbandonare la logica dello sfruttamento e dell’aridità derivante dalla scarsa valorizzazione umana per ottenere, attraverso la piena partecipazione umana il vero successo. 
 
Come Leader scegli di Investire nelle tue persone, investi nella loro consapevolezza e cultura partecipativa e vivrai la gioia di Essere un Leader. Quando guardiamo agli altri con gli occhi da Leader non dobbiamo avere dubbi sulla loro forza e capacità. Dobbiamo sempre partire con questo presupposto e mai abbandonarlo, nonostante le esperienze perché è quella condizione che vogliamo generare. Fiducia e gioia sono gli elementi che non possono mancare nella nostra intenzione. La generosità deve sostituirsi all’egoismo e alla solitudine. L’aiuto reciproco deve sostituirsi all’approccio narcisistico. Oggi serve una cultura della reciprocità e dell’altruismo, una sensibilità che non può mancare in primis al leader. Serve avere il coraggio di fare conversazioni su questa visione delle cose. E io vi invito a seguirmi grazie agli eventi di questo nuovo anno, eventi che aiutano ogni partecipante a puntare dritto a questa svolta.

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