SET YOUR INTENTION EVERY DAY

Perché parliamo di pilota automatico?
Essere nel pilota automatico è abbastanza diffuso.
Meno diffusa ne è la consapevolezza e la capacità di ammetterlo.
In effetti ammettere di essere nel pilota automatico è come dire “sentirsi passivi” o meglio allo sbaraglio.

Potremmo mai accettare, se non perché abbiamo fatto un passo oltre, di essere in preda a qualcosa che ci guida passivamente senza che ognuno di noi, differentemente, possa direzionare la sua intenzione?
Certamente che è possibile.

Se tralasciamo di “impostare” quotidianamente la nostra intenzione e direzione, ciò che succede in modo molto naturale è proprio essere condotti da automatismi che sono generati, peraltro, sempre da noi stessi.
Infatti il pilota automatico non è un estraneo che prende il sopravvento sopprimendo in noi ogni nostra facoltà decisionale, di leadership, di azione.

Al contrario, quando questa facoltà viene data per scontato o comunque la si lascia riposare ciò che prevale è proprio l’automatismo che arriva dalla mente “apprendente”. Il cervello processa dati sotto forma di pensieri automatici perché appunto non sono generati sotto il nostro controllo.
Sembrerebbe che il nostro cervello sia in grado di produrre più di 70.000 pensieri automatici al giorno!

E se agire con destrezza, senso di sicurezza e automatismo è senza dubbio molto vantaggioso perché risparmiamo nuova energia e altrettanto vero che se lasciamo fare a questo meccanismo naturale ci priviamo di conoscere e apprendere nuovi comportamenti che nascono esattamente dalle sfide al cambiamento.

Quindi ogni giorno, ricordati di allenarti a scegliere e impostare la TUA INTENZIONE ed esserne custode durante la giornata… Fallo, fallo con atteggiamento umile e deciso. Scegli come Socrate di “non sapere abbastanza”….sii curioso di te e delle possibilità.

Fallo con una breve pratica di Mindfulness. Ti accorgerai di quanto possa sostenerti, proprio come un Coach…

“Le catene delle abitudini sono troppo deboli per essere avvertite finché non diventano troppo forti per essere spezzate.”
Samuel Johnson (saggista britannico)

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